In un contesto di fermento per il mondo del calcio italiano, la SSC Napoli si trova al centro di dibattiti importanti riguardo al futuro dello stadio Maradona. Con l’attesa di un annuncio da parte di Aurelio De Laurentiis sul progetto di ristrutturazione dello stadio o sull’eventuale costruzione di una nuova struttura, il governo continua a lavorare su normative che riguardano gli stadi italiani. Questi sviluppi si inseriscono nell’imminente scadenza per le candidature delle città ospitanti in vista degli Europei del 2032, evento che sta piegando le scelte politiche e strategiche sul territorio nazionale.
La situazione attuale degli stadi in Italia
L’attenzione si concentra sulla questione degli stadi che ospiteranno le gare del campionato europeo. Finora, città come Torino, Milano e Roma hanno avanzato le loro candidature con progetti di ristrutturazione o costruzione di nuovi impianti. Tuttavia, per soddisfare i requisiti dell’UEFA, mancano ancora due città: una del Sud e una del Centro Italia. Questa esigenza spinge il governo a considerare Napoli come una delle candidate principali, grazie alla sua posizione centrale nel Sud e alla buona infrastruttura ricettiva.
Il governo italiano, infatti, punta a rendere l’evento del 2032 accessibile e distribuito su tutto il territorio nazionale, garantendo così una partecipazione più ampia. Con la terza città italiana per infrastrutture e una destinazione turistica con un clima favorevole, Napoli emerge come la candidata ideale per rappresentare il Sud. Il sindaco Gaetano Manfredi si è fatto promotore di questa causa, sostenendo la necessità di investimenti significativi per il miglioramento del Maradona.
Progetti per il Maradona e il coinvolgimento del governo
La ristrutturazione del stadio Maradona è vista come un’opportunità non solo per modernizzare l’impianto, ma anche per attrarre investimenti significativi e migliorare l’intera area circostante. La proposta di intervenire sull’infrastruttura si inserisce in un piano più ampio coordinato con vari ministeri e istituzioni. Il tavolo di lavoro vede coinvolti il Ministero dell’Economia e delle Finanze, CDP, SACE, Invimit e l’Istituto per il Credito Sportivo, con l’obiettivo di delineare un portafoglio di opportunità per finanziare i lavori.
Si prevede l’arrivo di una legge delega che possa semplificare le normative vigenti, facilitando l’accesso ai finanziamenti anche attraverso l’assegnazione di un commissario, che possa accelerare le procedure per il rilascio dei permessi. Questo sistema dovrebbe garantire che gli investimenti privati nel progetto non solo possano beneficiare di agevolazioni fiscali, ma anche dell’efficacia delle ZES, attraverso modalità di semplificazione.
Le prospettive future secondo UEFA
Il futuro del Maradona è monitorato con attenzione anche da UEFA, che si esprimerà nel 2026 riguardo alle città proposte. Il governo europeo del calcio ha già fissato alcuni parametri che le città devono rispettare: dimensioni adeguate, infrastrutture di supporto e accessibilità ai trasporti, sia su ferro che su gomma. Il Maradona, con la sua struttura attuale e le potenzialità di sviluppo, risponde per molti aspetti a questi requisiti, risultando appetibile per le autorità calcistiche.
Importanti saranno anche le caratteristiche che riguardano l’area circostante, come la presenza di spazi esterni per eventi e l’opportunità di parcheggi, inclusi quelli sotterranei. Inoltre, la vicinanza all’ospedale San Paolo è un punto a favore, attivando una sinergia utile in caso di necessità durante eventi di grande affluenza. La sfida ora è garantire che tutte queste esigenze siano soddisfatte, per far sì che Napoli stia al centro dell’attenzione nel processo di candidatura e che ridia vita a un impianto simbolico per la città.