Il mercato estivo del Milan ha suscitato un acceso dibattito tra esperti e tifosi, specialmente riguardo alle scelte fatte dalla dirigenza. Fabio Capello, ex tecnico di notevole esperienza, ha sollevato interrogativi sulle decisioni di acquisto e cessione, suggerendo che potrebbero non aver preso in considerazione le necessità del nuovo allenatore, Paulo Fonseca. Scopriamo le sue riflessioni riguardo ai movimenti più controversi.
Le decisioni di mercato e il ruolo di Paulo Fonseca
La gestione del mercato da parte del Milan è al centro di discussione. Chi ha effettivamente preso le decisioni? È evidente che nel calcio moderno la sinergia tra dirigenza e allenatore è cruciale. Capello sottolinea che manca chiarezza sulla coordinazione tra le scelte effettuate e le esigenze espresse da Paulo Fonseca. Sono emerse impressioni che suggeriscono che alcune cessioni e acquisizioni siano state fatte senza una valutazione approfondita delle capacità dei giocatori coinvolti.
È importante notare come la figura dell’allenatore debba essere al centro di un progetto, e le sue idee giocate devono essere ascoltate. Se gli acquisti non rispondono alle richieste tecniche dall’allenatore, il rischio di fallimento aumenta significativamente. Capello pone l’accento sull’importanza di valutare i giocatori non solo in relazione al loro talento, ma anche rispetto alla loro compatibilità con la filosofia di gioco del tecnico attuale.
La scelta degli esterni: un focus su Emerson Royal
Capello si sofferma su alcune scelte particolari, come quella di ingaggiare Emerson Royal. Secondo lui, l’acquisto del terzino brasiliano non ha valore aggiunto rispetto a quello che già offre la rosa, considerando che Andrea Calabria e altri giovani talenti potrebbero ricoprire quel ruolo. L’ex tecnico evidenzia che, in una piazza come quella di Milano, è fondamentale scegliere giocatori che possano elevare il livello della squadra. La scelta di Emerson, quindi, è vista come una decisione discutibile, da riflettere e rivalutare.
Ancora più critica è la questione legata a Kalulu, considerato un giocatore già integrato e potenzialmente utile. L’idea di cederlo, mentre si punta su un giocatore che non sembra garantire un valore tangibile, accresce i dubbi sulle strategie gestionali. La presenza di un talentuoso giovane con esperienza pregressa nell’ambiente rossonero avrebbe potuto contribuire a una transizione più fluida tra il mercato e il campo.
La questione dell’attacco: Morata e Abraham
L’attacco del Milan è stato un punto nevralgico nel mercato, in seguito alla partenza di Olivier Giroud. Fabio Capello analizza gli arrivi di Alvaro Morata e Tammy Abraham, evidenziando che, nonostante i dubbi dei tifosi, queste operazioni non andrebbero criticate senza considerare il contesto. Identificare un “goleador” in grado di garantire 20 reti a stagione non è semplice, e Morata stesso offre qualità che possono risultare preziose.
Abraham, anche se non è un titolare indiscusso, rappresenta un’alternativa valida, che può dare maggiore profondità alla rosa. Capello non critica il reparto offensivo, bensì si chiede se la dirigenza avesse realmente la possibilità di creare un attacco di spessore, data la disponibilità di giocatori di alto calibro sul mercato.
La mancanza di un esterno destro e la gestione di Pulisic
Con il passaggio di Pulisic nel ruolo di trequartista, l’assenza di un esterno destro diventa un argomento di discussione. Capello indica che sarebbe stato fondamentale avere un giocatore che potesse bilanciare il gioco. L’attenzione del Milan nel recente passato è stata maggiore sulla sinistra, lasciando un vuoto a destra che non è stato colmato. Chukwueze, fino ad ora, non ha saputo esprimere il suo potenziale, portando a una situazione di precarietà nelle scelte offensive.
In questo contesto, è da notare come Saelemaekers, un giocatore apprezzato dal tecnico, sia stato ceduto. Questo solleva interrogativi sulla comunicazione tra il tecnico e la dirigenza. Se Fonseca ha espresso la sua preferenza per il calciatore, la sua cessione potrebbe rappresentare una scelta strategica poco ponderata, evidenziando un potenziale disallineamento tra le intenzioni tecniche e le operazioni di mercato. La mancanza di un’alternativa efficace alla manovra offensiva a destra potrebbe rivelarsi una questione da tenere sotto osservazione nel prosieguo della stagione.