Il tema del comportamento della dirigenza rossonera ha nuovamente sollevato polemiche tra i tifosi e gli esperti del settore. Nell’editoriale pubblicato su Tuttomercatoweb, Fabrizio Biasin ha messo a fuoco l’assenza della proprietà durante le celebrazioni per il 125° anniversario del Milan, ponendo interrogativi sulla direzione del club e sulla sua capacità di mantenere viva l’identità storica.
Un’assenza che pesa
La serata di domenica, dedicata a commemorare 125 anni di storia del Milan, ha visto l’assenza dei vertici della società. Fabrizio Biasin ha sottolineato con forza come un club di tale importanza non possa permettersi di mancare in un momento tanto significativo. Per il giornalista, quella di domenica è stata una chiara manifestazione di disinteresse da parte di chi gestisce le sorti della squadra. Secondo Biasin, questa mancanza di presenza non è solo un atto simbolico, ma riflette una perdita dell’identità che per anni ha distinto il Milan nel panorama calcistico internazionale.
Biasin ha evidenziato che il club, un tempo esempio di organizzazione e di successo, sembra ora non sapere come affrontare eventi così cruciali per la sua storia. A suo avviso, questo porta a riflessioni più ampie sulla capacità della dirigenza di sostenere il Milan nel modo che merita, specie alla luce della sua prestigiosa tradizione. L’editoriale sta generando discussioni tra i fan e gli esperti, che si interrogano sulla direzione e le responsabilità del management.
Le parole del giornalista
“Ho visto il Milan perdere la sua identità”, ha dichiarato Biasin, evidenziando come una società storicamente all’avanguardia si trovi ora in difficoltà nel gestire le proprie celebrazioni. Secondo il giornalista, la scusa ufficiale fornita dalla proprietà, volto a “lasciare spazio a chi ha scritto la storia”, risulta poco convincente. Una simile giustificazione potrebbe sembrare inadeguata per un club con una reputazione così consolidata, sollevando interrogativi su quanto realmente la dirigenza consideri la propria storia e il legame con i tifosi.
Biasin ha inoltre posto l’attenzione sull’importanza di avere una dirigenza presente e coinvolta, specialmente in occasioni come questa. La mancanza di un coinvolgimento attivo rischia, secondo il giornalista, di allontanare ulteriormente i tifosi e di compromettere il senso di appartenenza che ha caratterizzato il Milan per oltre un secolo. La disaffezione verso il club è un aspetto preoccupante che si innesta su un momento storico già difficile.
I legami con il passato
Il Milan, la società che ha scritto pagine di storia nel calcio, deve affrontare ora una crisi di identità. Biasin sembra suggerire che il club debba ritrovare la sua essenza, quella capacità di ispirare e di coinvolgere, che l’ha sempre contraddistinta in campo e fuori. In un periodo dove il successo si misura anche attraverso l’impatto emotivo sulle proprie fan base, la gestione di eventi storici non può risultare trascurata.
In questo contesto, il dibattito sul futuro gestionale del Milan si fa sempre più acceso. La conferma delle proprie radici storiche e culturali, secondo la visione del giornalista, non è solo una questione di presenza fisica agli eventi, ma un impegno costante e un dovere morale nei confronti di un’eredità che ha costruito la gloria della società. Solo così il Milan potrà continuare a essere un punto di riferimento nel mondo del calcio, evitando di scivolare nell’oblio.