Romelu Lukaku è senza dubbio uno dei nomi più chiacchierati nel panorama calcistico del Napoli in questa stagione. La sua presenza in campo non solo ha attirato l’attenzione per il suo costo, ma ha anche sollevato interrogativi riguardo le sue prestazioni, specialmente nell’ombra lasciata da Victor Osimhen. Nonostante queste difficoltà, analizzando il suo impatto, è difficile affermare che le sue prime sedici gare siano state del tutto deludenti.
Prestazioni sotto la lente: un giocatore isolato?
In questa stagione, Lukaku sembra subire una forma di isolamento nel gioco proposto dal suo allenatore, Antonio Conte. Giocando in un sistema che limita il suo coinvolgimento nella manovra, il belga ha visto poche occasioni per esprimere il suo potenziale. In particolare, contro l’Udinese, ha toccato il pallone solo 14 volte in 80 minuti, un dato che mette in evidenza l’inefficienza della sua partecipazione attiva al gioco. Tuttavia, nonostante le statistiche che potrebbero dare l’impressione di una performance mediocre, ci sono risultati chiari riguardo la sua abilità di finalizzazione.
Infatti, Lukaku ha dimostrato una grande precisione sotto porta. Con il gol segnato in Friuli, ha raggiunto un totale di 10 contributi in Serie A, facendolo posizionare tra i migliori marcatori del campionato. Analizzando i numeri, il belga è attualmente quarto tra gli attaccanti con almeno 900 minuti giocati per quanto riguarda i gol e gli assist ogni 90 minuti, preceduto solo da Retegui, Lookman e Thuram.
Un incremento significativo nelle statistiche offensive
La presenza di Lukaku in campo offre al Napoli un vantaggio quasi garantito. Con un dato di 0.86 gol e assist a partita, la squadra parte quasi con un gol di vantaggio, rendendo essenziale la sua figura per il gioco offensivo. Inoltre, la statistica di 0.66 gol e assist ogni 90 minuti di Kvaratskhelia, un altro dei giocatori chiave, indica come il Napoli stia approfittando di una buona interazione tra i propri attaccanti. Non è un caso che solo l’Atalanta possa vantare più giocatori tra le prime dieci posizioni in questa classifica.
Al di là dei singoli contributi gol, ciò che colpisce è la capacità di Lukaku di essere decisivo in fase realizzativa. Il suo Gol/Tiro di 0.24 lo colloca al secondo posto, dopo Thuram, e questo rappresenta una statistica che non può essere ignorata da coloro che analizzano le performance dell’attaccante.
Un futuro promettente ma aree di miglioramento
Nonostante la forte incidenza di Lukaku nel settore offensivo, rimangono alcune aree in cui il giocatore deve migliorare. La sua partecipazione nei duelli, nella capacità di fare sponde efficaci e nell’attacco della profondità sono aspetti che richiedono attenzione. È necessario un coinvolgimento maggiore nella costruzione del gioco, poiché il suo attuale ruolo tende a limitare le sue interazioni con i compagni di squadra.
È chiaro che Lukaku vanta competenze che lo pongono tra i primi centravanti della Serie A. La strategia di Antonio Conte non sembra poter prescindere dalla sua presenza, rendendolo un elemento centrale per le aspirazioni del Napoli. Con l’impegno e le giuste modifiche al suo utilizzo, il belga ha il potenziale per diventare l’asse portante della squadra azzurra.