Grande manifestazione a Cagliari: oltre 3000 presenti per tutelare l’ambiente dalla speculazione energetica

Oltre 3000 cittadini si sono mobilitati a Cagliari contro le speculazioni energetiche, chiedendo il rilancio della legge Pratobello 24 per proteggere il territorio sardo e garantire un dialogo con le istituzioni.
Grande manifestazione a Cagliari: oltre 3000 presenti per tutelare l'ambiente dalla speculazione energetica - Nidi di Sardegna

Un forte messaggio di unità e determinazione è giunto da Cagliari, dove si è svolta una massiccia manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre 3000 cittadini, attivisti e rappresentanti dei comitati locali contro le speculazioni energetiche. L’evento, che si è tenuto sotto il Consiglio regionale, ha segnato una tappa importante nella lotta per il rilancio della legge Pratobello 24, volta a proteggere il territorio sardo da installazioni eoliche incontrollate. Gli organizzatori hanno espresso chiaramente l’intenzione di continuare a far sentire la propria voce, richiedendo che le istanze dei sardi vengano ascoltate e che le istituzioni intervengano in modo decisivo.

L’orgoglio dei partecipanti e le aspettative future

La manifestazione ha riscosso un notevole successo tra i partecipanti, molti dei quali hanno condiviso sentimenti di orgoglio e soddisfazione per l’importante affluenza. Teresa Podda, attivista del movimento Ventu Hontrariu di Orgosolo, ha sottolineato: “Non potevamo fare finta di nulla di fronte all’assalto emergente sul nostro territorio.” Secondo Podda, l’azione non è contro le energie rinnovabili in sé, ma contro l’uso indiscriminato del suolo. Ha aggiunto che il primo obiettivo è stato raggiunto, ma la battaglia continua, ponendo un forte accento sulla necessità di vigilare affinché la volontà popolare venga rispettata nelle decisioni regionali.

Le parole di Podda rispecchiano un sentimento condiviso da numerosi presenti, propensi a mantenere alta l’attenzione sui futuri sviluppi legislativi. L’aria di determinazione che ha permeato la manifestazione ha evidenziato la mobilitazione civica in atto, a dimostrazione che i cittadini sono pronti a farsi ascoltare e a difendere il proprio patrimonio naturale.

Le richieste ai politici e l’importanza del dialogo

Alessio Canu, esponente del Comitato di Oliena, ha rimarcato l’importanza che l’amministrazione regionale prenda in considerazione il parere di migliaia di sardi, i quali hanno espresso un desiderio condiviso attraverso un’azione democratica e senza colore politico. Canu ha criticato coloro che hanno minimizzato la portata degli sforzi compiuti fino ad oggi, sottolineando che il comitato rappresenta una voce autentica del popolo. “Andremo avanti finché le ragioni del popolo sardo non saranno tutelate,” ha affermato, evidenziando così l’attaccamento alla causa e l’impegno per il futuro.

Le aspettative dei manifestanti riguardano soprattutto la riforma legislativa, desiderando che la governatrice, Alessandra Todde, possa prontamente tenere conto delle richieste espresse in piazza per una rapida approvazione della legge. Gli attivisti sono convinti che un dialogo diretto con le istituzioni sia cruciale per il buon esito della vicenda.

Il supporto delle istituzioni e la solidarietà dei cittadini

La manifestazione ha visto anche un significativo supporto da parte di figure istituzionali. Stefano Lavra, presidente dell’Isre, ha partecipato attivamente, affermando che era necessario essere presenti come cittadino e difensore del territorio. “Questa vertenza non conosce colori politici,” ha sottolineato Lavra, confortando i manifestanti sulla sua intenzione di sostenere con forza il loro impegno. Ha fatto appello affinché si uniscano le energie della società civile, politica, sindacale e culturale, attestando che solo una mobilitazione collettiva potrà garantire la salvaguardia dell’ambiente e il futuro delle risorse naturali sarde.

L’evento di Cagliari è stato definito una “grande festa democratica,” un passaggio fondamentale che non si limita alla raccolta di firme e alla mobilitazione delle persone in piazza. Gli attivisti hanno ribadito che ora inizia la vera battaglia, e l’attenzione rimane alta affinché le istanze dei cittadini vengano effettivamente tradotte in azioni concrete da parte delle istituzioni regionali. La determinazione è palpabile e la strada da percorrere è chiara: tutelare il territorio e promuovere uno sfruttamento sostenibile delle risorse.

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