Il nuraghe Nolza: il tesoro archeologico di Meana Sardo in Barbagia di Belvì

Il Nuraghe Nolza, simbolo della civiltà nuragica in Barbagia, offre un’affascinante testimonianza storica e architettonica, evidenziando tradizioni agropastorali e tecniche costruttive avanzate.
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Il Nuraghe Nolza si erge come uno dei simboli archeologici più importanti non solo di Meana Sardo, ma dell’intera Barbagia di Belvì. Questa maestosa struttura nuragica racconta non solo la storia di una civiltà antica, ma anche la ricchezza di tradizioni agropastorali che caratterizzano la regione. Attraverso le varie fasi di costruzione e le peculiarità architettoniche, il nuraghe offre una visione affascinante delle tecniche costruttive dei popoli nuragici.

La storia del nuraghe Nolza

Le origini del Nuraghe Nolza si collocano tra il XIV e il XII secolo a.C., un periodo cruciale per l’evoluzione della civiltà nuragica. La sua costruzione è stata realizzata utilizzando diverse tecniche e materiali che riflettono le varietà che caratterizzano l’architettura nuragica. La struttura è composta da un mastio centrale, due delle quattro torri perimetrali e cortine murarie orientali e settentrionali, tutte realizzate con blocchi di scisto disposti in filari non regolari. La restante parte dell’edificio, compresi i bastioni meridionali e occidentali, è stata realizzata utilizzando blocchi di porfido con tecnica poligonale, un approccio costruttivo che denota una notevole avanzatezza ingegneristica.

A ridosso delle mura, gli archeologi hanno scoperto oltre cento blocchi di trachite lavorati con precisione, resti di ciò che costituisce la parte superiore del monumento. La storia di questo sito archeologico è rivelata anche dal famoso storico Vittorio Angius, che già nel 1842 ne riporta dettagli, e dai successivi studi condotti dal noto archeologo Giovanni Lilliu a partire dal 1940. Questi importanti interventi di ricerca hanno messo in luce non solo la grandezza della struttura, ma anche il suo continuo processo di adattamento e ristrutturazione nel corso dei secoli.

Caratteristiche principali del nuraghe Nolza

Uno degli aspetti più affascinanti del Nuraghe Nolza è la sua poderosa struttura, che si articola in una torre centrale e un bastione con quattro torri minori angolari. Questa composizione ricorda da vicino uno dei monumenti più celebri della civiltà nuragica, il Su Nuraxi di Barumini. Tra il mastio e la cortina si trova un’area che una volta era coperta da una tholos, oggi diventata un cortiletto pavimentato con pietre di scisto, strati di sughero e argilla battuta. Qui si possono osservare un bancone e un focolare realizzati in trachite, segni tangibili di una vita comunitaria attiva.

Un altro elemento di grande interesse è l’ingresso al primo piano della torre centrale, accessibile tramite una scala che conduce alla sommità del nuraghe. Da questa posizione elevata, è possibile godere di una vista spettacolare sul paesaggio circostante, testimoniando la funzionalità strategica della struttura. La torre centrale, alta attualmente circa tredici metri, sorveglia un villaggio di capanne che si estende per due ettari e mezzo, attestando così l’importanza del sito come centro abitato già a partire dal XVI-XV secolo a.C.

Dove si trova e come arrivare al nuraghe Nolza

Il Nuraghe Nolza si trova a breve distanza da Meana Sardo, precisamente a sette chilometri verso sud. La sua posizione è strategica, in quanto è situato sul Cuccurru Nolza, il punto più alto dell’altipiano scistoso di Su Pranu, che si staglia a 740 metri di altitudine. La struttura, visibile anche dalla strada, è facilmente raggiungibile grazie alla viabilità locale che la costeggia. Per coloro che desiderano un’alternativa più suggestiva, è disponibile anche un collegamento tramite la linea ferroviaria turistica del Trenino Verde: la fermata a poca distanza di sole 300 metri dal monumento rende l’accesso al sito non solo comodo, ma anche un’esperienza indimenticabile.

Uno dei maggiori tesori della Barbagia, il Nuraghe Nolza continua a essere oggetto di ricerche e studi, contribuendo a far luce su un’epoca e una cultura che affascinano studiosi e visitatori di ogni parte del mondo.

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